venerdì 19 luglio 2013

L'Alzaia


                                                                               A cura di Franco Ferrari


L’ALZAIA Centro di produzione e organizzazione culturale. 1971-1980 Roma.

L’ALZAIA nasce nel 1971 dall’incontro di dieci giovani artisti impegnati nel sociale: Ennio Calabria, Pietro Campus, Nicola Distefano, Angelo Fattori,  Luigi Ferranti, Franco Ferrari, Giuseppe Frattali, Paolo Ganna, Francesco Pernice e Giovanni Puma. Dopo una serie di riunioni e riflessioni, in un periodo di grandi fermenti culturali e politici, decisero di organizzarsi e fondarono l’Associazione ALZAIA con una sede prestigiosa aperta in via della Minerva n.5 a Roma, nelle adiacenze del Pantheon.
Nel corso degli anni ’70 l’ALZAIA assunse un ruolo rilevante nell’ambito romano e non solo, divenne in breve tempo un centro di eccellenza attrattivo e diffusivo per l’arte e la cultura; con una particolare attenzione per il sociale, ha stimolato e promosso attività espositive e di dibattito, imponendosi per l’originalità e l’attualità delle iniziative all’attenzione degli esperti e dei cittadini.  Notevole  è stato il contributo dato al dibattito molto  acceso  in quegli anni, sul  rapporto tra artista e società. Tra artista e mondo politico.
L’ALZAIA ha promosso la creatività individuale dei soci fondatori e di quanti  partecipavano e si  riconoscevano nelle sue fondamentali linee guida organizzando numerose mostre personali e collettive. Particolare e innovativa è stata l’ideazione e la realizzazione di  numerosi cataloghi di presentazione delle  molteplici mostre individuali nei quali, superando lo schema della presentazione del solo critico d’arte,  si riproducevano integralmente i dibattiti sulle opere da presentare, organizzati prima della esposizione, tra artisti, critici d’arte, sociologi, filosofi, registi, psicologi e l’autore.
L’ALZAIA è stata in quegli anni presente con iniziative e contributi, con mostre e manifestazioni, nelle lotte a sostegno del diritto alla casa e in quelle a sostegno dei lavoratori  nelle fabbriche occupate. Nel 1973 l’ALZAIA partecipa alla “X Quadriennale di Roma” dal titolo la Ricerca estetica 1960 -1970. La commissione  invita il gruppo dell’ALZAIA che espone una grande e complessa “installazione”, realizzata collettivamente, dal titolo “La città e l’idea”.





Nel 1976 L’ALZAIA, per far fronte ai nuovi numerosi impegni, si costituisce in Cooperativa, cambia il logo e coopta nuovi soci; entrano quindi a farne parte: Gianfrancesco Artibani, Maurizio Bedini, Sergio Ciarlo, Sandro Di Marco, Nicola Grassitelli, Lia Lepore, Agostino Milanese, Tiziana Piccone, Luisa Taravella e Roberto Zito.
Oltre a continuare nel lavoro impostato dai Soci fondatori L’ALZAIA amplia la sua attività con interventi e manifestazioni importanti nelle scuole, nei quartieri romani e nelle fabbriche dismesse. Molte altre furono le iniziative: la partecipazione nel 1976 alla Biennale di Venezia con il manifesto dell’Arte come Processo; l’intervento di arte e archeologia urbana alla Montecatini Edison – Portici; la Biennale di Gubbio 1978; l’operazione Roma Eterna; Le mostre a Praga e a Montreal.

L’ALZAIA nel corso della sua lunga attività negli anni tra il 71 e l’80 ha attuato moltissime iniziative:   la mostra di originali Manifesti Cubani per l’inaugurazione della sede; le numerose manifestazioni internazionali culturali e divulgative promosse e realizzate a favore dei  paesi in lotta per la libertà e contro le dittature; la raccolta di opere per un “Museo de la Solidaritad”  a Santiago del Cile; le molteplici iniziative artistico-culturali  alle feste dell’Unità per un rinnovamento della comunicazione; la partecipazione alla mostra International  Art Exhibition for Palestine -  Beirut 1978;  le molte proiezioni di film d’arte con lezioni e dibattiti di storici e critici;  la  manifestazione Lotta per la casa a Roma in collaborazione con il SUNIA con mostre e produzione di manifesti e altro materiale visivo; le  iniziative a sostegno dei lavoratori in lotta  nelle fabbriche occupate; le mostre  collettive di solidarietà per cause sociali; le mostre personali dei componenti dell’Alzaia e mostre di giovani promesse che erano fuori dai circuiti ufficiali dell’arte; la partecipazione al 25ème Salon Jeune Peinture Parigi 1974; la partecipazione collettiva alla X Quadriennale di Roma del 1973 - con una grande installazione dal titolo “La città e l’idea”; la partecipazione collettiva  alla Biennale di Venezia del 1976 con il progetto “Il manifesto dell’arte come processo”; la partecipazione alla Rassegna Internazionale di Grafica – Praga; l’intervento ad Arte e archeologia alla Montecatini Edison – Portici; la partecipazione alla Biennale di Gubbio 1978; la manifestazione di solidarietà con Una cartella per Hanoi in collaborazione con FIOM Regionale del Lazio; un progetto nel Comune di Ciampino per un parco giochi e la costituzione di un Centro Culturale Polivalente; lo studio sul tema “L’artista e la città”; la ricerca, la  produzione e le mostre su Il manifesto politico; la documentazione e la mostra sulla Grafica Bulgara; l’apertura di Laboratori di animazione in numerose scuole di Roma e provincia; l’intervento denominato “Roma Eterna”; la manifestazione definita “Rapporti all’Ostiense” - Roma;  l’intervento di arte e archeologia urbana alla Montecatini Edison di Portici; le mostre a Praga e a Montreal – Canada;

 l’operazione “Che cos’è un murale? Realizziamolo” - Centocelle Roma; l’attuazione di grandi striscioni e manifesti dipinti in funzione di sostegno alle fabbriche occupate e le partecipazioni alle  manifestazioni sindacali e sociali; la pubblicazione dei “ I quaderni Alzaia” mensile di informazioni e approfondimenti; ecc.


                    
MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI
Molte furono le iniziative culturali e divulgative promosse e realizzate dall’ALZAIA a favore dei  paesi in lotta per la libertà e contro le dittature,  in particolare si ricordano:

  • I manifesti Cubani - strumento politico-sociale nella Cuba castrista 1971 (clicca qui)
  • Mostra documento sulla Grecia dei Colonnelli. 1971 (clicca qui)
  • I manifesti Palestinesi. 1971 (clicca qui)  Altre manifestazioni in favore della Palestina
  • Raccolta di opere per un “Museo de la Solidaritad” Santiago del Cile. 1972 (clicca qui)
  • Gli Artisti con Haiti – un popolo in lotta per la libertà.  1973 (clicca qui)
  • Gli artisti italiani per la libertà del Cile. 1974 (clicca qui)
  • Una scuola per Hanoi. 50 artisti per la ricostruzione del Vietnam. 1975 (clicca qui) 
  • 100 cartelle di litografie per "Una scuola per Hanoi". 1975 (clicca qui)
  • International Art Exhibition for Palestine -  Beirut. 1978 (clicca qui)

LE FESTE DELL’UNITA’
L’ALZAIA nelle iniziative di cui  di seguito si da brevemente conto ha avuto un ruolo trainante promuovendo un’originale esperienza: utilizzare l’arte come strumento primario di informazione ponendosi l’obbiettivo di un rinnovamento delle manifestazioni politiche e popolari denominate “Feste dell’Unità”.  Riteneva questi  grandi e importanti appuntamenti di popolo un’occasione per tentare con nuovi  mezzi espressivi una comunicazione più democratica e partecipata che partisse dal basso. L’ALZAIA vedeva in questa esperienza un’occasione essenziale  per una crescita culturale  delle “Sezioni Territoriali del PCI” e la sperimentazione di un primo modello di lavoro culturale collettivo ed interdisciplinare da utilizzare nella gestione democratica  del territorio.

La prima iniziativa  fu quella realizzata nel quartiere di Tiburtino III,   una Festa  dell’Unità diversa e partecipata;  seguirono altre ed altrettanto importanti partecipazioni del gruppo ALZAIA  alle “Feste” come quelle di seguito elencate: - 1970 - Festa dell’Unità Nazionale a Firenze;  1972 – Festa dell’Unità Nazionale a Roma; 1975 – Festa dell’Unità di Ciampino; 1976 – Festa dell’Unità di San Lorenzo – Roma; 1976 – Festa dell’Unità del Pantheon – Roma.

Di seguito pubblichiamo le testimonianze in nostro possesso riferite alle partecipazioni del gruppo dell’ALZAIA: 



  • Festa dell'Unità a Tiburtino III 1969 (clicca qui)
  • Festa nazionale dell'Unità - Firenze - 1970 (clicca qui) 
  • Festa nazionale dell'Unità di Roma e del Lazio - 1972 (clicca qui) 
  • Feste dell'Unità di Ciampino, sezione Centro in piazza del Pantheon e San Lorenzo - 1976 (clicca qui)  


Si chiede cortese collaborazione a chi avesse ulteriori documentazioni  relative alle iniziative suddette.





                                       Manifesto dell’Alzaia

      L’ALZAIA è un centro di produzione e organizzazione culturale. E’ costituita nelle sue fondamentali componenti da soci ed autori.
      L’ALZAIA si propone di far maturare in questo rapporto diretto con il pubblico tutte quelle potenzialità di partecipazione critica alla produzione, capaci di modificare in prospettiva il rapporto attuale “produttore – consumatore” in quello di “autore – committente”.
     A tale scopo è fondamentale organizzare una base associativa sulla quale operare affinché tra i soci e gli autori dell’ALZAIA si stabilisca un contatto profondo, si produca un incontro ed un dibattito critico che investa lo stesso momento creativo della produzione culturale e della sua destinazione.
    La struttura associativa dell’ALZAIA nelle sue fondamentali componenti, i soci e gli autori, e nella qualità degli scambi che fra essi intercorrono, deve prefigurare il più generale rapporto possibile tra intellettuale e comunità.
    In questo quadro di impegni l’ALZAIA si propone di creare occasioni di incontro, di informazione, di dibattito, segnalando nel contempo all’attenzione dei soci tutte quelle forze culturali nuove, tuttora potenziali.
L’ALZAIA intende da un lato decentrare la propria attività verso la periferia, dall’altra porre la propria sede e la propria iniziativa a disposizione delle proposte che vengano dalla periferia stessa accentuando questa attività soprattutto in quelle zone che per uno sviluppo urbanistico e sociale discriminante sono dequalificate e prive di servizi culturali.

Ecco cosa scrisse, a proposito dell’ALZAIA, il critico e storico dell’arte Domenico Guzzi,  nell’anno 2000, in una analisi storica dei movimenti artistici sul catalogo edito in occasione della mostra: 

                                         

IMMAGINE  D’IMPEGNO  IMPEGNO  D’IMMAGINE
    ANNI SESSANTA E SETTANTA: LA FIGURAZIONE IN ITALIA 
 A cura di Domenico Guzzi

    voluta dall’”Associazione Aldo Tozzetti” 
allestita nei locali dell’ex Mattatoio di Roma, dopo anni di abbandono.             
     

 “L’ALZAIA fondata da un gruppo di artisti ideologizzati, nel tempo in cui si propone, ha avuto larga partecipazione e riscontro. La prima mostra che si aprì nello spazio dell’ALZAIA era dedicata al manifesto cubano. Nel cui depliant si legge: “(…) l’iniziativa non si propone soltanto l’obiettivo su ciò che a Cuba si va producendo nel campo del manifesto. Obiettivo fondamentale è stimolare una riflessione critica sui modi con i quali in quel paese artisti e grafici  si sforzano di formulare i messaggi, di comporre democraticamente la comunicazione visiva, di superare i processi autoritari tipici della comunicazione nelle società consumistiche.”
 In ragione di una larga diffusione dell’opera d’arte, gli artisti dell’ALZAIA propongono essenzialmente la grafica che, per sua natura, è più di altre forme d’arte ad una maggiore portata popolare. Né deve tacersi da parte degli artisti componenti del gruppo il loro impegno strettamente ideologico legato ad eventi e problematiche del contemporaneo. Si cita, ad esempio, di mostre titolate “La Casa è un diritto e non un privilegio”, “Artisti democratici a sostegno della lotta operaia”, “Gli artisti con Haiti un popolo in lotta per la libertà”.
 Si comprende, dunque, l’impegno forte di tali artisti. Una rassegna, tuttavia, va particolarmente sottolineata:”L’Artista e la città” nel cui catalogo si legge: “L’ideologia dell’arte non impegnata è un conseguente risultato della feticizzazione del prodotto artistico slegato dalla realtà delle tensioni dialettiche dell’istituzione storica. Il disimpegno dell’artista dalla problematica delle contraddizioni di classe, dalla partecipazione del suo prodotto culturale al processo rivoluzionario per modificare le coscienze manipolate dall’ideologia borghese in coscienze critiche, viene perseguito nell’epoca della tecnologia consumistica con la trasformazione del prodotto culturale in merce di consumo.”
 Si tratta di una analisi assai lucida in termini sociologici della posizione attuale dell’arte. I cui esiti, non per nulla, non vengono denominati “opere” ma “prodotti”.